Calciatori per errore. Ventiquattro anni, pelle chiara, capelli a spazzola, pizzetto biondo. Mancano solo gli occhiali da vista, per il resto il look è da futuro professor Marianini più che da portiere di una squadra di calcio. 

Serata amara per LeoniEppure dal 2006 Johnny Leoni è l’estremo difensore titolare dello Zurigo. Contro un Real Madrid che davanti schierava Kakà, Raul, Higuain e Cristiano Ronaldo, si sapeva che avrebbe avuto da lavorare. Non ci si poteva immaginare che avrebbe scelto proprio la serata inaugurale della Champions League 2009-10 per astenersi dal farlo: il tabellino finale di Zurigo-Real Madrid dice 2-5 con doppietta di Cristiano Ronaldo. E così le immagini dell’esultanza sfrenata del portoghese conquistano le copertine, accompagnate da titoli che giustificano la scelta del Real di farne il calciatore più pagato al mondo. Quel che il tabellino non dice è che i gol di Ronaldo sono stati regalati dal portiere svizzero. In modo così goffo e plateale che forse neanche un parente avrebbe osato non pararli. Il numero uno svizzero su due tiri centrali, così centrali da essere centrato, è riuscito a toccare la palla senza cambiarne la traiettoria. Talmente maldestro da essere al riparo anche da eventuali sospetti di aver venduto la partita o di essere il primo fan dell’attaccante del Real. In entrambi i casi avrebbe fatto meglio.
Papere al primo turno sono capitate anche a grandi portieri. Nella Coppa Campioni 1979-80 il Milan, fresco di stella per la conquista del decimo scudetto, venne eliminato al l’esordio con un tiraccio da lontano di Duda che rimbalzò davanti ad Albertosi, scavalcandolo e finendo in rete. In un attimo il protagonista dello zero a zero dell’andata in Portogallo, uno dei migliori portieri della storia del calcio, si mostrava come un pivello qualunque e diventava l’unico colpevole dell’eliminazione.
Leoni, a differenza di Albertosi, non potrà trovare protezione dietro un curriculum da leggenda vivente. Non è gran portiere, presa e piazzamento non sono il suo forte, ma nemmeno così scarso: l’approdo in Coppa Uefa lo scorso anno è arrivato grazie alle sue parate ai rigori contro lo Sturm Graz. Soprattutto è un bravo ragazzo. Dopo la seconda papera, non potendo prendersela con altri, scarica la rabbia sul pallone e sfiora Raul: avrebbe tutte le ragioni per girarsi dall’altra parte e proseguire a maledire se stesso, invece va e chiede subito scusa al capitano del Real. “Non volevo”, “Tranquillo, nessun problema”. Per Raul forse, non per Leoni. C’è ancora spazio per un pallonetto da venti metri di Guti a partita finita. La quinta rete del Real trova il portiere dello Zurigo in mezzo all’area – già sulla strada degli spogliatoi? – che non può far altro che sollevare e riabbassare lo sguardo mentre la palla lo scavalca immobile.
Infortuni che scrivono la storia di una competizione. Senza gli errori di Leoni il 5-2 madrileno sarebbe stata una goleada come tante. A renderla memorabile ci ha pensato lui, non Cristiano Ronaldo. ECL

gs@eurochampionsleague.net