Il Botafogo saluta Seedorf
Il Botafogo saluta Seedorf
Il Botafogo saluta Seedorf

Visite mediche con il Botafogo, scarpette appese al chiodo e nominato nuovo allenatore del Milan al posto di Massimiliano Allegri. Tutto in due giorni. Ecco l’originale e unico fine carriera di Clarence Seedorf. L’ormai ex centrocampista ritorna a Milanello dove ha trascorso 10 anni della sua carriera e dove aveva salutato tutti appena due anni fa per accasarsi nei bianconeri brasiliani. A 38 anni l’olandese si apprestava a cominciare il suo secondo Brasileirao e i preliminari della Libertadores 2014 (nel primo turno ci sarà Botafogo-Deportivo Quito, andata 30 gennaio e ritorno 6 febbraio) ma poi è arrivato il terribile poker con cui Berardi e il Sassuolo hanno schiantato il Milan nella 19esima di serie A. Ma soprattutto è arrivata la telefonata di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani e in quel momento tutto si è rivoluzionato nella vita calcistica del quattro volte campione d’Europa (con Ajax nel 1996, col Real Madrid nel 1998 e nel 2003 e 2007 in rossonero).
“Dopo 22 anni smetto di giocare, sarò l’allenatore del Milan – ha detto Seedorf nella conferenza stampa di martedì a Rio de Janeiro -. La telefonata da Milano è arrivata ieri mentre mi stavo allenando. È stata una sorpresa anche per me. È stata una notte difficile perché ho rivissuto la mia carriera come un film nella mia testa, una sorta di flashback. Non potevo dire di no a Berlusconi”. Il ringraziamento al Botafogo viene espresso con un sogno: “Sarebbe bello giocare una finale di Mondiale per club fra Botafogo e Milan! Un sogno, ma in fondo abbiamo bisogno di sognare”.
“Ho avuto quello che ho sognato da bambino e anche molto di più – ha proseguito -. In questo momento sono alle porte di una nuova carriera, un altro sogno da vivere con un club che mi ha dato tantissimo e in un Paese che mi ha dato altrettanto, sono molto felice di questa opportunità. Sono contento, onorato e motivato. Per chi vuole fare l’allenatore allenare una grande squadra è un sogno”.
Al Milan riabbraccerà e allenerà vecchi amici come 
Abbiati, Bonera e Mexes: “E questo mi aiuterà. Io vivo sempre intensamente nel posto dove mi trovo e quando firmo un contratto dò sempre il 100% e quel club è sempre nel mio cuore. Ovviamente il club dove ho trascorso più anni è il Milan, dove ho giocato dieci anni. È normale che nel rapporto con questa squadra ci sia qualcosa di speciale”.
La prima partita da allenatore rossonero il 38enne olandese la disputerà domenica sera al Giuseppe Meazza contro il Verona, mercoledì negli ottavi di finale di Coppa Italia contro lo Spezia toccherà a Mauro Tassotti dirigere il Milan. Con il terzo posto in campionato difficilissimo da raggiungere (22 punti appena, 30 dietro alla capolista Juventus) fare più strada possibile nelle coppe diventa imperativo. Anche se l’impegno del prossimo febbraio negli ottavi di Champions League contro l’Atletico Madrid appare proibitivo ma Seedorf e il Milan hanno dimostrato ampiamente di saperci fare in Europa. E poi il sogno Mondiale per Club passa per forza da lì. LECHAMPIONS EUROPA

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