

Sono stati necessari quasi 100 minuti per vedere il gol che ha deciso la finale tutta brasiliana tra Palmeiras e Santos della Coppa Libertadores 2020. Ovviamente è rimasto l’unico e ha regalato il secondo trionfo al Palmeiras, dopo quello del 1999.
L’ultimo atto di una competizione durata undici mesi a causa della pandemia, è stato giocato nel mitico stadio Maracanà. Imponente ma desolatamente semivuoto: sugli spalti sono stati ammessi solo i 5000 invitati, che comprendevano ospiti delle due società, della Confederazione Sudamericana, dirigenti, staff, addetti ai lavori e addetti all’ordine pubblico.
Atmosfera in linea con il calcio post-Covid, che contrasta con il calore e l’entusiasmo che hanno sempre accompagnato le fasi finali del trofeo più prestigioso del Sudamerica. Pubblico o no, il derby brasiliano era talmente atteso dalle due squadre – che in campionato sono da tempo tagliate fuori dalla lotta per il titolo – ha reso la partita mediocre e priva di emozioni.
Nella prima frazione di gioco l’unica conclusione degna di nota è un diagonale di Raphael Veiga, fuori dallo specchio. Nella ripresa la musica non cambia: alla punizione di Veiga (traversa sfiorata) i bianconeri guidati da Cuca (espulso prima del gol partita per aver impedito a Marcos Richa di raccogliere il pallone per eseguire velocemente una rimessa laterale) rispondono con un tiro di poco alto di Felipe Jonatan e una rovesciata innocua di Kaio Jorge, parata facilmente da Weverton. A ritmi blandi si arriva così al lunghissimo recupero, nel quale c’è spazio anche per tante sostituzioni, tra le quali va segnalata quella di Felipe Melo, ex Fiorentina, Juve e Inter, al quale vien concesso così l’onore di sollevare il trofeo con la fascia di capitano. Spunto emotivo più che calcistico: ci si aspettava di più da due squadre come Palmeiras e Santos, capaci di far fuori in semifinale due grandi del calcio argentino come Boca e River.
Ma poco importa dello spettacolo al Verdao, che al 99′ trova il gol-partita grazie alla perfetta incornata di Breno Lopes, sul bel cross dalla destra di Rony e complice l’incerta l’uscita di John. Una rete che ha dato il via alla festa che, per i giocatori durerà un giorno solo, non di più. Dopo testa e gambe dovranno essere all’imminente impegno nel Mondiale per Club, che prenderà il via la prossima settimana in Qatar. La squadra di Ferreira è l’unico ostacolo tra il Bayern e il successo nella competizione.
Per impedire il trionfo ai tedeschi servirà un altro miracolo, come quello che ha concesso a Breno di entrare nella storia del Palmeiras. Il 24enne attaccante di riserva, sino a tre mesi fa giocava nella terza serie brasiliana con l’Esporte club Juventude e adesso si ritrova catapultato in una dimensione mondiale inimmaginabile prima di questa finale, che lo ha visto entrare in campo solo al minuto 85 per Gabriel Menino.
Intuizione vincente quella del giovane tecnico Abel Ferreira, al timone dei verdi da appena tre mesi e già campione del Sudamerica, un anno dopo l’exploit del suo connazionale Jorge Jesus alla guida del Flamengo. La scelta di puntare su Breno Lopes viene ripagata col gol che evita dei supplementari che parevano inevitabili. Non sono arrivati quelli e nemmeno il poker di coppe al Santos dopo i trionfi del 1962, 1963 e 2011. LECHAMPIONS AMERICA
Coppa Libertadores 2020 / Finale – Rio de Janeiro, stadio Maracanà
PALMEIRAS-SANTOS 1-0 (0-0)
Palmeiras: Weverton, Marcos Rocha, Gomez, Luan, Vina, Ze Rafael (78′ Patrick de Paula), Raphael Veiga (90+12′ Alan Empereur), Gabriel Menino (85′ Breno Lopes), Danilo, Luiz Adriano, Rony (90+12′ Felipe Melo). All. Abel Ferreira
Santos: John, Parà (90+11′ Bruno Marques), Luan Peres, Lucas Verissimo, Felipe Jonatan (90+3′ Wellington Carioca), Alison, Diego Pituca, Soteldo, Sandry (73′ Lucas Braga), Marinho, Kaio Jorge (90+3′ Madson). Allenatore: Cuca
Arbitro: Loustau (Argentina)
Rete: 90+9′ Breno Lopes
Ammoniti: Marcos Rocha, Gomez, Vina, Gabriel Menino; Lucas Verissimo, Alison, Diego Pituca, Soteldo.
Espulso: Cuca
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