Maicon (Inter) e Bale (Tottenham)
Gareth Bale: imprendbile per Maicon
Gareth Bale: imprendibile per Maicon

All’andata aveva perso ma si era preso la copertina, stavolta ha pure vinto. La prima sconfitta in Champions League dei campioni d’Europa è firmata da Gareth Bale, che non segna nemmeno uno dei tre gol del Tottenham ma ne ispira due e annichilisce Maicon per la seconda gara di fila. L’incapacità del brasiliano di contenere il portento gallese, secondo Benitez, è stata la chiave della gara: “Nell’uno contro uno con Bale dovevamo fare meglio, non l’abbiamo fatto ed è stata la differenza. Quando aveva spazio non era facile fermarlo, Maicon in attacco ha fatto bene, ma in fase difensiva ha avuto problemi con lui”. Vero. Ma manca l’autocritica: perché difendere alti contro uno come Bale, che fa della progressione la sua arma migliore, è una tattica suicida. L’esterno di Redknapp salta uomini come birilli: ha un buon dribbling anche da fermo ma in corsa è inarrestabile. L’Inter avrebbe dovuto avere: a) l’umilità di arretrare la linea di difesa, anziché giocare a ridosso della metacampo; b) il coraggio di inserire un costruttore di gioco nel duo di centrocampo (arretrare Sneijder poteva essere un’opzione: talvolta ha giocato in quella posizione sia all’Ajax che nel Real) anziché due mediani come Zanetti e Muntari. I due hanno decisamente perso il duello con i dirmpettai Huddlestone e Modric. I due playmaker di Redknapp hanno ispirato i movimenti di Lennon, Bale, Crouch e, nel primo tempo, del sempre ottimo Rafa Van der Vaart. L’arrivo dell’olandese ha dato agli Spurs quella sicurezza di cui la squadra aveva necessità per esprimersi al meglio anche in campo internazionale. Non a caso è lui al 18′ a trasformare in gol lo splendido assist di Modric (talento calcistico enorme, limitato solo dalla fragilità fisica). Gol che apre la partita. Pochi minuti più tardi Crouch fallisce il raddoppio su uno splendido cross di Bale; poi è Cudicini a superarsi per deviare una punizione dal limite di Sneijder.
Nella ripresa il copione non cambia, nonostante Van der Vaart debba lasciare il posto a Jenas. Il Tottenham sente profumo di impresa e continua a tenere alti i ritmi della gara. Al 53′ un problema muscolare toglie di mezzo Muntari, uno dei più positivi nel primo tempo. Al suo posto Nwankwo, giusto in tempo per venir bruciato da Bale, che al 61′ serve nuovamente un pallone d’oro a Crouch, che stavolta l’ex bomber di Southampton e Liverpool non sbaglia: 2-0. A venti minuti dalla fine si rivede in campo Diego Milito e il bomber argentino dopo nemmeno un minuto sfiora il gol. La rete nerazzurra arriva invece all’80’ con un guizzo di Eto’o, l’unico del camerunense in 90 minuti. Ma lo stato di grazia del numero 9 nerazzurro è tale che ormai trova la rete anche quando fa il possibile per tenersi a distanza debita. Più di lui ha fatto Milito: due palloni ricevuti, un tiro a fil di palo e una traversa scheggiata. All’89’ arriva il 3-1 degli Spurs, che sul tabellino porta il nome di Pavlyuchenko, cui andrebbe accostato ancora quello di Bale, un razzo capace di sfornare assist a ripetizione. Grazie a lui gli Spurs raggiungono l’Inter a quota 7, due punti più del Twente vincitore 2-0 a Brema. ECL EUROPA

UEFA Champions League 2010-11 – Fase a gironi / 4a giornata

TOTTENHAM-INTER 3-1 (1-0)

Tottenham: Cudicini; Hutton, Gallas, Kaboul, Assou-Ekotto; Huddlestone, Modric; Lennon (Palacios 85′), Van der Vaart (Jenas 46′), Bale; Crouch (Pavlyuchenko 76′). Allenatore: Redknapp
Inter: Castellazzi; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu; J.Zanetti, Muntari (Nwankwo 53′); Biabiany (Coutinho 64′), Sneijder, Pandev (Milito 71′); Eto’o. Allenatore: Benitez

Arbitro: Kassai (Ungheria)
Reti: Van der Vaart 18′, Crouch 61′, Pavlyuchenko 89′; Eto’o 80′
Ammoniti: Hutton, Jenas; Samuel, Lucio

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