Strana annata il 2012. A livello di club non c’è stata una dominatrice assoluta come il Barcellona di un anno fa, ci sono state in compenso le “favole” del Corinthians e dell’Al Ahly del mito Mohammed Aboutrika, capace di vincere la Champions africana senza poter giocare in campionato e dovendo affrontare tutte le gare interne sino alla finale a porte chiuse.
A livello di nazionali la Spagna ha confermato con la vittoria agli Europei di essere ancora la più forte. Ma nonostante l’affermazione delle Furie rosse, molte delle sue stelle sono apparse meno brillanti di un anno fa: a cominciare dal sempre grandissimo Xavi, al quale – per una volta – si può preferire nel ruolo di regista Andrea Pirlo che ha guidato la Juventus alla conquista del campionato italiano e poi l’Italia sino alla finale degli Europei. Nello scegliere il miglior XI del 2012 non hanno aiutato i primi successi in Champions League e in Coppa Libertadores di Chelsea e Corinthians, due squadre che hanno costruito i loro successi su difesa e contropiede, lasciando poco allo spettacolo: Cech, Terry e Ramires tra gli inglesi, Cassio, Castan (ora alla Roma) e Paulinho tra i brasiliani sono stati determinanti e forse avrebbero meritato un posto tra i migliori undici dell’anno appena concluso. Così come lo avrebbero meritato molte delle stelle che hanno portato il Bayern Monaco a un soffio da una memorabile affermazione in Champions League, sfumata solo ai calci di rigore al termine di una finale dominata ma non vinta contro il Chelsea di Roberto Di Matteo.
L’italiano era un buon candidato alla panchina di questa selezione, avendo vinto Champions e FA Cup, così come lo erano Antonio Conte, Roberto Mancini, Jupp Heynckes, Jurgen Klopp (il Borussia con lui migliora sempre e può vincere la Champions 2013) oltre i soliti Del Bosque, Mourinho e Guardiola. La nostra scelta è caduta su Tite, stratega del Corinthians campione del Sud America e del mondo, preferito a Tito Vilanova. La promozione del vice-Guardiola sulla panchina del Barca non era una scelta scontata, così come non erano scontati i risultati ottenuti. Strabilianti. Con Vilanova il Barcellona ha migliorato – sembrava impossibile – il rendimento in campionato: 16 partite, 15 vittorie e un pari, prima che il ritorno del tumore costringesse il tecnico a sottoporsi a nuove terapie. L’anno finisce con i blaugrana primi nella Liga con 9 punti di vantaggio sull’Atletico Madrid e ben 16 sul Real. Un primato che deve molto all’abilità di Vilanova (perfetto l’inserimento di Jordi Alba sulla sinistra, la rotazione a centrocampo e il recupero di Pique) ma anche, soprattutto, a quella di Leo Messi. L’argentino con 91 reti siglate nel 2012 ha staccato mostri sacri come Pelè e Gerd Muller nella classifica dei maggiori realizzatori di sempre in un anno solare.
Se c’è una casella che è fin troppo facile assegnare è la sua. Così come quella del numero nove: Zlatan Ibrahimovic e Mario Gomez hanno vissuto momenti di grazia in questa stagione ma nemmeno loro possono contendere il ruolo di miglior centravanti del mondo a Radamel Falcao, capace da solo di portare l’Atletico alla conquista dell’Europa League e poi in campionato davanti al Real e (con medie gol che ricordano quelle di Gerd Muller: nella Liga 2012-13 ha già segnato 17 volte in 15 apparizioni), superato solo dall’inarrivabile Barcellona.
Più difficili e discutibili altre scelte. Come quella di preferire Cristiano Ronaldo a Robin Van Persie: il 2012 del giocatore olandese è stato formidabile sia con la maglia dell’Arsenal che del Manchester United, meno con quella della nazionale e qui la differenza con l’asso del Real che dopo aver portato i Blancos a riconquistare la Liga, agli Europei ha saputo guidare il Portogallo sino alla combattutissima semifinale con la Spagna.
L’unica stravaganza ce la siamo connessi per il ruolo di portiere. Casillas, Buffon, Neuer, Cech e Lloris, restano i migliori; Joe Hart del Manchester City sta avvicinandosi parecchio, ma hanno avuto tutti dei passaggi a vuoto. Allora, in questo caso, abbiamo preferito dare il numero uno a chi, nell’annata, aveva raggiunto il top nel ruolo: e le performance migliori sono state quelle di Ben Forster del Celtic Glasgow nella doppia sfida di Champions League col Barcellona e quelle di Cassio Ramos che con una serie di parate fenomenali contro Emelec, Vasco da Gama e Chelsea ha assicurato al club paulista l’accoppiata Libertadores-Mondiale per club, vittorie che gli valgono una leggera preferenza su Forster. LECHAMPIONS
Il top 11 del 2012 (e riserve), scelto dalla redazione di Lechampions:
Cassio Ramos (Corinthians);
Lahm (Bayern Monaco),
Sergio Ramos (Real Madrid),
Hummels (Borussia Dortmund),
A. Cole (Chelsea);
Yaya Toure (Manchester City),
Pirlo (Juventus),
Iniesta (Barcellona);
Messi (Barcellona),
Falcao (Atletico Madrid),
Cristiano Ronaldo (Real Madrid).
Allenatore: Tite (Corinthians)
Riserve: Forster (Celtic Glasgow), Ivanovic (Chelsea), Xavi (Barcellona), Aboutrika (Al Ahly), Paulinho (Corinthians), Ibrahimovic (Milan/Psg), Van Persie (Arsenal/Manchester United).
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