Ventisei gol in otto partite. Eppure è stata la serata dei portieri. Nonostante gol splendidi come quelli di Eliseu o Benzema, sono state le parate di Christian Abbiati e Joe Hart a segnare la serata conclusiva della seconda giornata della fase a gironi dell’Uefa Champions League 2012-13. Nel 3-2 del Milan in casa dello Zenit il portiere rossonero ha oscurato le tre segnature dei compagni, perché senza i suoi quattro interventi decisivi (di cui due davvero prodigiosi) lo Zenit, pur subendo tre gol, avrebbe vinto la partita. Il successo in Russia dà al Milan il secondo posto nel girone C dietro al Malaga di Manuel Pellegrini, che ha regolato in trasferta l’Anderlecht 3-0 (stesso punteggio della partita d’esordio) con una doppietta di Eliseu (stupendo il missile terra-aria con cui ha sbloccato il risultato) e rigore di Joaquin. I problemi finanziari anziché danneggiare stanno facendo bene al club spagnolo, che si è compattato attorno alla leadership silenziosa del tecnico Pellegrini, capace di esaltare i tifosi e isolare la squadra dai cambi di umore e di programma della proprietà araba.
A Manchester tutti si aspettavano che il City di Roberto Mancini vendicasse contro il Borussia Dortmund l’harakiri della prima giornata, che aveva visto i Citizens passare al Bernabeu dal 2-1 al 2-3 nei minuti finali. Nessuna vendetta. Un’altra beffa piuttosto, stavolta però ai danni del Borussia Dortmund. I campioni di Germania hanno impartito una lezione di gioco a quelli d’Inghilterra. La squadra di casa ha avuto le sue occasioni e ha sempre dato l’impressione di poter trovare il gol con Aguero e Dzeko in contropiede ma la gara l’hanno fatta Goetz e Gudongan, che hanno portato a spasso Yaya Toure come mai si era visto prima. Solo l’imprecisione di Lewandowski (incredibile la ciabattata d’esterno con cui spreca il possibile 2-0 a pochi minuti dalla fine) e l’entusiasmante sequenza di parate miracolose di Joe Hart hanno evitato che il City venisse sommerso da una goleada. L’1-0 tedesco firmato da Reus al 61′, favorito da un errato disimpegno di Rodwell, era tardivo e ridotto rispetto alla superiorità mostrata dai gialloneri di Klopp. E tanto spreco, come sempre accade in questi casi, è stato punito al 90′ da Mario Balotelli, bravo a trasformare con freddezza il rigore concesso da Kralovec per fallo di mano di Subotic. Il Borussia vede così sfumare la possibilità di guidare il girone D a punteggio pieno assieme al Real Madrid, vincitore per 4-1 sull’Ajax con tripletta di Ronaldo – ma il gol più bello della sfida di Amsterdam è quello firmato da Karim Benzema che chiude in rovesciata un contropiede avviato da lui settanta metri prima. Non fosse stato per la serata di grazia di Kenneth Vermeer i gol madrileni sarebbero potuti essere ancora di più. Da non perdere tra due settimane la sfida tra Borussia e Real Madrid, promette di essere una gara memorabile.
Nel girone A parte benissimo il nuovo corso della Dinamo Kiev di Oleg Blokhin. L’ex ct ucraino, subentrato in panchina a Yuri Semin, conquista tre punti contro la Dinamo Zagabria grazie a un 2-0 realizzato nei primi dodici minuti. Molto più sofferto il successo del Porto sul Paris Saint Germain. I portoghesi giocano una gran gara e costringono Sirigu a ben 12 interventi. Il portiere sardo viene infilato solo a sette minuti dalla fine dal gran diagonale del talento colombiano James Rodriguez che mantiene il Porto in testa al gruppo a punteggio pieno.
Trascinata da un Gervinho uomo-ovunque l’Arsenal supera 3-1 l’Olympiacos grazie alle reti dell’ala francese, di Podolski e Ramsey (delizioso pallonetto nei minuti di recupero) e guida così il girone B con sei punti, due più dello Schalke che si fa raggiungere al 90′ sul 2-2 dal Montpellier. Una vittoria gettata alle ortiche dal club di Gelsenkirchen, che non ha saputo sfruttare quasi 40 minuti di superiorità numerica (rosso a Bocaly) sia per gli inusuali errori di Huntelaar (a segno solo dal dischetto) che per le grandi parate dell’esordiente Jourdren. ECL EUROPA
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