Che la Champions League 2010-11 cominci con l’annullamento di Santa Coloma-Birkirkara non è un segno benaugurante. 

Il Comunale di Andorra poche ore prima della garaAncor meno lo è il fatto che il rinvio è dovuto a una decisione che poteva essere presa nei giorni scorsi ma si è preferito rinviarla sino a cinque ore prima del calcio di inzio. Eppure che il terreno di gioco non fosse in condizioni di ospitare nemmeno una partita di pulcini era evidente. I primi a rimarcarlo sono stati i giocatori del Birkirkara, cui due giorni fa era stata negata la possibilità di un allenamento di rifinitura per non compromettere le condizioni del manto erboso appena rizzollato e appesantito dalla pioggia caduta nei giorni scorsi. Che si potesse giocare in condizioni limite era prevedibile: lo stadio Comunale di Andorra, l’unico omologato per ospitare gare Uefa, si trova a 2500 metri di altezza e le piogge non sono evento raro. Meno prevedibile l’operato di chi doveva sistemare il campo nelle settimane precedenti e non lo ha fatto: a dieci ore dal calcio di inzio la rizollatura non era stata nemmeno completata, facile immaginare la stabilità del manto.
La decisione dell’arbitro irlandese Anthony Buttimer, uno che di pioggia se ne intende, non è stata motivata dalle pozzanghere quanto dall’irregolarità del terreno di gioco “che poteva compromettere l’integrità fisica dei giocatori in campo”: buche e zolle che si spostavano o sollevavano al semplice passaggio. Da qui la decisione di rinviare la partita.
Una scelta che mette in grossa difficoltà i dirigenti del Santa Coloma (prime vittime della mancata manutenzione, che spettava alla Federazione nazionale), che dovranno comunicare al più presto una sede e una data alternativa. Gli stadi più vicini, omologati per le partite Uefa, si trovano a Barcellona: il Mini Estadi (che ospita le partite del Barcellona-B e della nazionale di Andorra e per questo sarebbe la soluzione preferita dai dirigenti del Santa Coloma), il Cornellà-el Prat (dell’Espanol) e il Camp Nou.
L’eventualità di una sanzione da parte dell’Uefa è quasi una certezza e questa, unitamente ai costi di una trasferta non preventivata oltre ai rimborsi dovuti agli avversari sono prospettive che preoccupano non poco il Santa Coloma che potrebbe addirittura decidere di riunciare alla partita allo scopo di ridurre le spese: “E’ l’ultima cosa che desideriamo ma le nostre finanze ci obbligano a fare quel che è meglio per l’interesse del nostro club”.
Il presidente della federcalcio di Andorra Toni Giribet, ovviamente preoccupato dai danni di immagine che questo rinvio (o addirittura la rinuncia alla partita) avrà per la sua federazione, ha annunciato che chiederà un’indagine sulla condotta dell’impresa incaricata dei lavori nello stadio. In particolare c’è da capire perché le zolle non state messe prima del 23 giugno quando la fine dei lavori era prevista una decina di giorni prima. ECL