Nwankwo Kanu e Martin Palermo: due grandi attaccanti, protagonisti del calcio mondiale degli ultimi vent’anni. Diversi per stile, talento e personalità, si sono affacciati alla ribalta internazionale nel 1992 e adesso, 19 anni più tardi, escono di scena quasi in contemporanea.
Per avere la misura di cosa abbia rappresentato Nwankwo Kanu, 86 presenze con la maglia della Nigeria, per il calcio africano bastava vedere la parata di campioni presenti al Teslim Balogun Stadium di Lagos: Eto’o, Essien, Adebayor, Eboue, Kalusha Bwalya, Kolo Toure, Kuffour, Radebe, Song, Gyan, Diouf, Muntari, Mokoena, Lua Lua, Fadiga, Appiah, Bougherra, Keshi. E poi i vecchi compagni di nazionale: la Nigeria delle “Super Eagles”, che nei primi anni Novanta aveva entusiasmato il mondo intero grazie a Daniel Amokachi, Jay Jay Okocha, Emmanuel Amunike, Finidi George e Taribo West. Tutti lì a salutare il compagno di allora, capace di imporsi grazie a eccezionali doti tecniche, ribadite anche nel match d’addio (assieme a un Okocha ancora eccezionale). Per movenze, controllo di palla e visione di gioco, Kanu è stato un giocatore inimitabile: a metà strada tra il cartone animato e l’effetto speciale, capace di allungarsi e srotolarsi in modi e spazi impensabili per chiunque altro. Uno spettacolo riproposto in campionati molto diversi come quelli di Olanda, Italia e Inghilterra. Sempre al massimo livello: Ajax, Inter (dove era riuscito a riprendersi dopo i problemi al cuore), Arsenal, prima di finire col Portsmouth.
Se il nome di Kanu verrà sempre associato alla nazionale nigeriana, quello di Martin Palermo continuerà ad essere sinonimo di Boca Juniors.
Preceduto dalla toccante esecuzione dell’inno argentino con l’armonica a bocca e seguito dai fuochi d’artificio, il “Gracias Martin” che la Bombonera gli ha riservato in occasione della sfida col Banfield (ultimo impegno casalingo) è il saluto a una leggenda del club di Buenos Aires.
Tecnica approssimativa (esatto contrario del ballerino Kanu) ma grinta, coraggio e grande fiuto del gol per un centravanti vecchio stampo, scolpito nella roccia. Un granatiere che sembra catapultato dagli anni Trenta-Quaranta, capace però di imporsi nel calcio moderno con 248 reti in 503 partite, di cui 192 in 315 gare con la maglia del Boca. L’addio al calcio giocato arriverà nell’ultima trasferta di campionato contro il Gimnasia La Plata. ECL
Nwankwo Kanu dà spettacolo con la maglia dell’Ajax [vsw id=”Lfs_AZDYimA” source=”youtube” width=”265″ height=”218″ autoplay=”no”] |
La Bombonera rende omaggio a Martin Palermo [vsw id=”6qRm2YSy7f0″ source=”youtube” width=”265″ height=”218″ autoplay=”no”] |
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