L’Interizzazione del Manchester City subisce una brusca accelerazione: a Partick Vieira, preso nel corso della passata stagione, si aggiungeranno presto Mario Balotelli e Zlatan Ibrahimovic. 

Balotelli: prossimo 'citizen'Per il giovane talento nerazzurro si tratta solo di limare cifre e clausole di un contratto che per il City deve dare una doppia garanzia: da un lato blindare la giovanissima punta della nazionale italiana in caso di definitiva affermazione a livello internazionale; dall’altro ridurre le possibili perdite in caso Supermario si riveli un flop. Ipotesi che Mancini non prende nemmeno in considerazione ma che i dirigenti del City, già parecchio perplessi rispetto alla gestione dell’ex doriano del parco giocatori a disposizione, temono parecchio. Evidente il timore-incubo di un altro caso Aquilani: acquistato dal Liverpool per 25 milioni di euro, l’ex centrocampista della Roma è passato in meno di un anno a una valutazione di poco superiore a un quinto del prezzo pagato ai giallorossi. Trovato il giusto compromesso contrattuale con Balotelli e il suo procuratore, il management del City cercherà di chiudere la trattativa in piedi da settimane col Barcellona, per uno scambio quasi alla pari tra Ibrahimovic e Robinho. L’asso brasiliano, dopo i mesi trascorsi al Santos ha chiarito che non intende tornare in Inghilterra. Verso l’ipotesi Barcellona ha dimostrato più volte entusiasmo (è anche la sua squadra di playstation) e si è dichiarato pronto a ridursi eventualmente l’ingaggio se questo dovesse accelerare la chiusura dell’affare. Da Ibracadabra a Ibracadaver in meno di un annoChi invece non pensa assolutamente di rivedere le proprie cifre è il centravanti svedese che si tiene ben stretti gli 11 milioni annui “regalati” appena un anno fa dall’allora presidente Laporta su indicazione di Pep Guardiola, deciso a lasciar partire Samuel Eto’o. Proprio come quest’anno non ne vuol più sapere di ritrovarsi in squadra l’evanescente ex punta di Ajax, Juventus e Inter, mai decisiva nei momenti caldi. Visione opposta a quella di Mancini che, ancora oggi, reputa Ibra uno dei tre migliori centravanti del pianeta. E a Manchester le perplessità su Mancio aumentano: non pochi continuano a chieders cosa ci faccia Vieira in campo anziché nello staff tecnico. ECL

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