Massimo Moratti
Massimo Moratti
Massimo Moratti

“Abbiamo firmato l’accordo”. Così, con tre parole, Massimo Moratti ufficializza la fine della sua presidenza all’Inter. Un annuncio che si attendeva dopo sei mesi di trattative con Erick Thohir, l’imprenditore indonesiano che prenderà il suo posto entrando in possesso del 70% delle azioni del club. Un addio importante quello del patron che solo pochi anni fa è salito sul tetto d’Europa con José Mourinho e del mondo con Rafa Benitez. Cambio triste per molti tifosi nerazzurri ma necessario: i conti procedevano con perdite annuali di circa 70 milioni di euro, costi che i Moratti non volevano e non potevano più sostenere.
Un cambio storico. Importante anche sotto l’aspetto delle statistiche: mai un club italiano era passato nelle mani di un proprietario asiatico, che si avvarrà delle collaborazioni di Roslan Roeslani e Handy Soetedjo, suoi amici imprenditori.
Alla famiglia Moratti andranno circa 250 milioni di euro. Questa la valutazione di un club che con Massimo Moratti alla presidenza ha vinto cinque scudetti, quattro supercoppe italiane, quattro coppe Italia, una Champions League, un Mondiale per Club e una coppa Uefa. L’ormai ex presidente potrebbe ugualmente avere un ruolo all’interno della nuova società, questo almeno l’auspicio di Thohir. Ma il sì di Moratti non è scontato: “Credo che la scelta dipenderà da me. Ogni presidente dà una sua impronta, forse con il tempo ce ne sarà una diversa ma l’importante è che sia sempre rispettosa del resto del mondo e questo credo ci sarà perché lascio a gente perbene”. Ma recidere il nome Moratti dall’Inter, era accaduto con papà Angelo e ora tocca a Massimo, non è operazione indolore: la società nerazzurra ha legato i suoi successi principali a questa famiglia. Con l’arrivo degli indonesiani l’Inter si avvicina, finanziariamente, a club come Psg, Manchester City, Chelsea ma, come quelli, si allontana dalle proprie radici. ECL EUROPA

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