Balázs Dzsudzsák (PSV)
Balázs Dzsudzsák (PSV)
Balázs Dzsudzsák, capitano del PSV

Troppo pesanti i passivi accumulati in trasferta una settimana fa per sperare in ribaltoni, le squadre di casa (con l’eccezione del Braga) puntavano a salvare la faccia. Ma ad Eindhoven il PSV è sceso in campo con altro spirito rispetto a Spartak e Twente, le altre formazioni travolte nei primi novanta minuti. Era evidente la convizione di poter ribaltare il 4-1 subito a Lisbona da parte degli uomini allenati da Fred Rutten e Philip Cocu, galvanizzati dalla presenza in tribuna della squadra che nel 1988 aveva conquistato la Coppa Campioni, in finale proprio sul Benfica dopo i calci di rigore. Dopo una brillante partenza degli ospiti, con Isaksson che al 6′ alza uno splendido uncino volante di Gaitan, Dzsudzsák e compagni mettono alle corde il Benfica: il giovane capitano al 17′ sblocca il risultato, intervenendo in spaccata sul palo più lontano su cross dalla destra di Lens. Quinto gol nel torneo per l’ungherese, imitato otto minuti più tardi da Jeremain Lens, 23enne autore dell’assist precedente, che in contropiede resiste al ritorno dei difensori lusitani, conclude una prima volta su Roberto ed è bravo a mettere dentro sulla respinta: 2-0. Il Phillips stadion va in estasi e con 65 minuti da giocare e solo una rete ancora da segnare, la qualificazione sembra davvero alla portata della squadra di casa. Complice anche il terrore che si legge negli occhi dei portoghesi, impietriti dal travolgente avvio di gara del PSV e, in particolare, dalla prospettiva di mancare una semifinale certa. Dzsudzsák e, soprattutto, Labyad vanno vicini al 3-0. Tutto cambia al secondo minuto di recupero del primo tempo, quando arriva il gol del Benfica con Luisao, bravissimo ad approfittare di un’incertezza di Isaksson su un traversone dalla destra: il difensore centrale brasiliano controlla la palla smanacciata dal portiere svedese e nel ricadere la spedisce all’incrocio. Il gol prima dell’intervallo manda le squadre negli spogliatoi con stati d’animo opposti a quelli che si erano visti per quasi tutta la prima frazione. Nella ripresa Cardozo completa la demolizione delle speranze olandesi, siglando dal dischetto il 2-2 al 63′.
La squadra di Jorge Jesus affronterà in semifinale il Braga (0-0 in casa con la Dinamo Kiev: pari ottenuto nonostante un’ora in inferiorità numerica per l’espulsione di Paulo Cesar al 29′) in un derby portoghese che promette di precederne un’altro. Non si vede infatti come il Villareal possa fermare il Porto nell’altra semifinale di Europa League. La squadra di André Villas-Boas ha dimostrato di non conoscere la parola appagamento: in campionato, dopo aver avuto la certezza matematica del titolo, ha ottenuto la vittoria numero 24 in 26 gare; e in coppa, dopo il 5-1 dell’andata, si è presa la soddisfazione di infilare lo Spartak altre cinque volte anche allo stadio Luzhniki di Mosca. Nel 5-2 dei neocampioni del Portogallo vanno in gol cinque giocatori diversi: Hulk, Rodriguez, Guarin, il solito Falcao e Ruben Micael; di Dzyuba e Ari le reti russe. Prestazioni così impongono i Dragones come grandi favoriti per il successo nella finale di Dublino.
Ma prima ci sarà la sfida col Villareal, che dopo il 5-0 dell’andata, ha vinto 3-1 in Olanda in casa del Twente. Passati in vantaggio al 32′ con Bajrami, i campioni della Eredivisie sono stati puniti nella ripresa dai rigori trasformati al 60′ da Giuseppe Rossi e all’84’ da Marco Ruben, seguiti dal gol di Cani al 90′. ECL

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