Sì, la Libertadores 2023 è del Fluminense. La squadra tricolore di Rio, che non aveva mai vinto una competizione internazionale, riesce a vincere una competizione ufficiale fuori dai confini nazionali al terzo tentativo in 121 anni di storia, dopo due finali perse (la Libertadores nel 2008 e la Sudamericana nel 2009).
Al Maracanà Felipe Melo e i suoi compagni scrivono la pagina più gloriosa della storia del club grazie al 2-1 ai supplementari contro il Boca Juniors. Un successo meritato quanto sofferto, vista la tenacia del Boca di Cavani, unica squadra nella storia della Libertadores in grado di raggiungere la finale senza aver mai vinto un incontro della fase a eliminazione diretta nei tempi regolamentari. Dagli ottavi in avanti solo pareggi per i gialloblu.
Anche nella finale di Rio i xeneizes sembravano in grado di ripetere l’impresa dei turni precedenti, dopo aver portato la sfida ai supplementari grazie al gol di Luis Advincula al 72′, che dalla distanza sorprende nell’angolo basso alla sua destra Fabio, che, coperto dai compagni, vede la palla troppo tardi. Una rete che pareggiava il vantaggio carioca firmato al 36′ da German Cano, che fulmina l’ex portiere della Samp Sergio Romero con una girata che combina potenza e precisione. Infallibile. La punta argentina riserva ai propri connazionali lo stesso trattamento che aveva riservato agli avversari nei turni precedenti: 13 reti nel torneo e titolo di capocannoniere della competizione (record assoluto, sottratto a Fred, altra leggenda del Fluminense).
Dopo un recupero monstre e il Boca che sfiora il 2-1 dalla lunga distanza, si arriva ai supplementari e qui succede un po’ di tutto. Il neo entrato John Kennedy (sì, chiamato così in onore del presidente Usa) firma il 2-1 per il Fluminense al 99′, con uno splendido destro al volo dal limite su sponda di testa di Keno. Romero non può far altro che raccogliere la palla in rete. Combinazione meravigliosa che non potrebbe chiudere meglio la Coppa Libertadores 2023. Ma c’è ancora spazio per un finale meno edificante.
Il Fluminense resta in dieci per l’espulsione di Kennedy al 102′ per somma di ammonizioni. L’inferiorità numerica dei brasiliani dura troppo poco perché il Boca possa avvantaggiarsene: il Var richiama Roldan nei minuti di recupero del primo tempo supplementare per espellere Fabra, colpevole di aver schiaffeggiato Nino. L’ultimo quarto d’ora si gioca dieci contro dieci e i tricolores reggono sino alla fine, negando il settimo trionfo al Boca assicurando al Brasile il quinto successo di fila nella competizione, dopo le doppietta di Flamengo (2019 e 2022) e Palmeiras (2020 e 2021). Un trionfo che ha molti padri nobili, che si sono regalati forse la gioia più grande della carriera nel bel mezzo di un viale del tramonto imboccato da tempo: Ganso (che rivince la Libertadores 12 anni dopo aver firmato assieme a Neymar il successo del Santos), Felipe Melo (terzo trionfo per lui nelle ultime quattro edizioni) e Marcelo (che aggiunge il titolo di campione del Sudamerica alle cinque Champions vinte in Europa col Real Madrid).
Adesso l’obiettivo per il Fluminense è il successo in quella che sarà l’ultima edizione del Mondiale per club con il formato attuale a sette squadre, in programma dal 12 al 22 dicembre in Arabia Saudita. Sede appropriata per il mesto epilogo di una competizione che non si mai rivelata all’altezza del fascino e della tradizione della vecchia Coppa Intercontinentale. LECHAMPIONS AMERICA
Coppa Libertadores 2023 – Finale / Rio de Janeiro, stadio Maracanà
BOCA JUNIORS-FLUMINENSE 1-2 dts (0-0; 1-1)
Boca Juniors: Romero; Advincula, Figal (Valdez 113′), Valentini, Fabra; Medina (Taborda 106′), G. Fernandez, E. Fernandez (Saracchi 106′), Barco (Langoni 78′); Merentiel (Janson 91′), Cavani (Benedetto 78′). Allenatore: Jorge Almiron
Fluminense: Fabio; Samuel Xavier (Guga 85′), Nino, Felipe Melo (Marlon 52′), Marcelo (Barbosa 80′); André, Martinelli (Lima 80′); Arias, Ganso (Kennedy 80′), Keno (Braz 103′); Cano. Allenatore: Fernando Diniz
Arbitro: Wilmar Roldan (Colombia)
Reti: Advincula 72′; Cano 36′, Kennedy 99′
Ammoniti: Cavani, Figal, Langoni; Keno, Kennedy, Nino.
Espulsi: Fabra (105’+7′); Kennedy (102′)
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