Terminata l’avventura mondiale in Sud Africa, per Deco e il Portogallo è tempo di far le valigie.
L’ex fantasista di Barcellona e Chelsea ha confermato la decisione di voler chiudere con la nazionale e di voler tornare in Brasile: “Sono molto grato al Portogallo ma adesso devo pensare al futuro e il mio futuro si chiama Fluminense”. E’ lì che desidera chiudere la carriera e per questo non ha dubbi che il Chelsea accetterà la risoluzione anticipata del contratto, rinunciando a incassare denaro dalla sua vendita. “So bene di essere ancora un giocatore del Chelsea ma non credo ci saranno problemi a lasciarmi andare. sanno bene qual è il mio desiderio”.
A 33 anni Deco chiude con l’Europa. Una parentesi lunga 13 stagioni. Il numero 10 brasiliano naturalizzato portoghese è in Europa dal 1997, quando il Benfica lo aveva acquistato dal Corinthians assieme a Caju. Ma nel club della capitale Deco non ha mai giocato: in prestito all’Alverca e al Salgueiros, dopo appena due stagioni è stato ceduto a titolo definitivo ai rivali del Porto. Una cessione indicativa della scarsa considerazione in cui era tenuto dai tecnici del Benfica. Errore madornale, perché Deco diventa in breve tempo il faro del Porto, guidando la squadra alla conquista di Coppa Uefa e Champions League e il Portogallo sino alla finale degli Europei 2004, perduta con la Grecia. Dice no al suo ex allenatore Jose Mourinho che lo vorrebbe con sé al Chelsea assieme a Ricardo Carvalho e Paulo Ferreira, per accettare le proposte del Barcellona. Arrivato come trequartista, al Camp Nou Frank Rijkaard lo mette davanti alla difesa in un centrocampo a tre. Intuizione vincente, perché Deco porta subito il Barca al titolo e viene premiato come “Miglior giocatore dell’anno” tra i neocampioni. In quella posizione Deco, col milanista Pirlo, si impone come miglior regista del mondo. E dopo i successi in terra iberica iniziano ad arrivare quelli internazionali: la Champions League 2006 è la consacrazione definitiva per il Barcellona targato Deco-Eto’o-Ronaldinho.
Nel 2008 Deco, con quattro anni di ritardo, dice sì al Chelsea dove ritrova Felipe Scolari, suo ct nella nazionale portoghese. Per entrambi l’avventura coi blues si rivela negativa: Scolari viene esonerato e Deco passa più tempo in panchina che in campo, dove gli vengono preferiti Ballack, Mikel e Malouda. I 62 minuti disputati contro la Costa d’Avorio nel match d’esordio del Portogallo nel Mondiale 2010, rappresentano la sua ultima apparizione in nazionale. ECL