River-Boca rinviata

Era chiaro che sole ventiquattro ore non sarebbero state sufficienti per ripartire. E infatti la CONMEBOL dopo il rinvio di sabato sera ne ha ufficializzato un altro: la data del ritorno della finale di Coppa Libertadores tra River Plate e Boca Juniors però si saprà più avanti. “La partita è stata rinviata perché non c’è uguaglianza di condizioni”, ha detto Alejandro Dominguez, presidente della Conmebol. Decisione quasi scontata presa anche dopo il comunicato ufficiale del Boca con cui annunciava la volontà di non scendere in campo. Scelta accolta solo parzialmente perché la partita si disputerà comunque: il club gialloblu aveva infatti chiesto sospensione della sfida e assegnazione della vittoria a tavolino (come da articolo 18 della Conmebol).
Dopo il rinvio a data da destinarsi tecnico e presidente xeneizes hanno spiegato che non c’erano i presupposti per poter giocare. “Quello che abbiamo subito ieri – ha detto Guillermo Barros Schelotto – ci ha messo in condizioni di svantaggio a livello sportivo e non ci si può giocare una Libertadores in questo modo. È un anno che ci prepariamo e ci sacrifichiamo per questo obiettivo. Nessuno può pensare che si accetti di giocare nelle condizioni in cui siamo stati messi ieri”.
Il presidente Daniel Angelici è stato più chiaro: “Alla Conmebol abbiamo presentato una relazione dettagliata, con tanto di referti e diagnosi mediche. Il reclamo ufficiale che abbiamo presentato è un atto dovuto nei confronti dei tifosi e dei soci, e adesso ci aspettiamo che la commissione disciplinare della Conmebol prenda in esame la nostra richiesta e si pronunci sulla richiesta di sospensione e sanzioni nei confronti del River”.
La vittoria a tavolino sembra comunque decisione improbabile. I presidenti di Boca e River saranno convocati in settimana ad Asuncion: la nuova data potrebbe essere sabato 8 dicembre e c’è la possibilità che la partita venga giocata a porte chiuse o in un altro Paese. A tal proposito si è ‘candidato’ anche il comune di Genova che ha offerto lo stadio Luigi Ferraris: “Sarebbe l’occasione per rinnovare il profondo senso di amicizia che storicamente ci unisce a queste società”, ha spiegato il consigliere delegato allo Sport, Stefano Anzalone. In ogni caso si deve decidere in fretta: il 18 dicembre è previsto il debutto del campione sudamericano nel Mondiale per Club. Quello che doveva uscire dalla finale del secolo trasformata in finale della violenza e della vergogna. Evitabili con un po’ di stupidità in meno e un po’ di organizzazione e controllo in più. LECHAMPIONS AMERICA

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