La squadra ancora non c’è, lo stadio neppure ma basta mettere insieme i nomi Cantona e Cosmos per fare sognare. E’ difficile immaginare protagonisti del calcio moderno più lontani: Cantona aveva abbandonato il Manchester United e l’attività agonistica a soli 31 anni, rifiutando offerte molto lucrose da parte di quelle squadre arabe che nel Terzo millennio hanno preso il posto che negli anni Settanta era occupato proprio dai New York Cosmos.

Di quella squadra capace di mettere insieme stelle di prima grandezza (seppur in declino) come Pelè, Beckenbauer, Carlos Alberto e poi Neeskens, Van der Elst, Romerito, ormai sono rimasti solo nome, marchio e settore giovanile. Il tramonto della prima squadra ha coinciso con il fallimento finanziario e la fine dell’utopia Nasl.

Eric Cantona
Eric Cantona nel nuovo ruolo, con divisa e pallone dei Cosmos

Adesso con il crescente successo della Major Soccer League, che ha minori pretese ma ha gambe più stabili, a New York è emersa la voglia di resuscitare i Cosmos, per opporli ai Red Bulls degli ex Barcellona Thierry Henry e Rafa Marquez, nella speranza di aggiungere un’altra rivalità cittadina a quelle tra Yankees e Mets (baseball), Jets e Giants (football americano) e Rangers e Islanders (hockey su ghiaccio).

Per lanciare un progetto così ambizioso è necessario avere denari, ispirazione, idee e soprattutto un forte seguito. Ai dirigenti dei Cosmos Eric Cantona è sembrato l’uomo più adatto per guidare il progetto, dando consigli e garantendo una visibilità planetaria. Il suo ruolo è quello di “Director of Soccer”, che vuol dir tutto e niente:  “Posso dire che è un progetto di cui ho l’onore di far parte. Un bellissimo progetto che definirei a metà strada tra il calcio e l’arte, perché i Cosmos sono stati una realtà importante, forte e molto bella. Hanno una grande storia“.

Il passato dei Cosmos è noto il futuro meno. “Il mio compito sarà innanzitutto di aiutare il club a ritornare ad essere il primo negli Stati Uniti. Dopodiché l’ambizione è diventare uno dei principali club al mondo”. Effettivamente la vetrina offerta dalla Champions League Concacaf e ancor di più dal Mondiale per club, possono aiutare non poco a ridurre il gap che ancora separa il calcio nordamericano da quello europeo e del Sud America. I Cosmos sono però tutti da costruire: la prima squadra ha cessato di esistere nel 1985 e il ritorno nel massimo campionato Usa è previsto fra due stagioni.

C’è tempo per pianificare e attrarre l’interesse di tifosi e giocatori. Intanto c’è già chi ipotizza l’arrivo di David Beckham, ex compagno di Cantona allo United, che vedrà scadere il suo legame con i Los Angeles Galaxy nel 2012. Ma è difficile che il nome di Beckham, non meno logoro delle sue ginocchia, possa entusiasmare chi ha avuto modo di vederlo statico e dimesso nell’esperienza californiana. Meglio lasciar carta bianca alle intuizioni e alla mentalità vincente di Cantona che potrebbe offrire la panchina a Roy Keane (altro ex compagno dello United e fresco di esonero a Ipswich). C’è da scommetterci: nel prossimo biennio la possibile destinazione Cosmos verrà accostata ai nomi di tanti nobili decaduti. ECL AMERICA

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