A febbraio Gary Neville, sabato scorso Edwin Van der Sar, ora Paul Scholes. Il terzo giocatore del Manchester United neo campione d’Inghilterra e vicecampione d’Europa ad appendere le scarpe al chiodo. “Non è stata una scelta facile ma penso che questo sia il momento giusto per smettere”.
Si ritira a 37 anni, dopo 17 stagioni con il Manchester United, la sua unica squadra. L’ultima presenza nella finale di Champions League persa a Wembley contro il Barcellona. Uno spezzone di gara, utile per scambiare la maglia con Andres Iniesta, compagno di quello Xavi Hernandez, che solo pochi mesi fa aveva detto: “Paul Scholes nel mio ruolo è stato un modello. Certamente il miglior centrale di centrocampo che abbia visto negli ultimi 15-20 anni. E’ forte, non perde la palla, è spettacolare, vede il gioco, sa far gol e fa segnare”. Detto dal miglior regista del calcio moderno non è poco.
Paul Scholes è (dai media) uno dei giocatori più sottovalutati di sempre, mentre gode di un apprezzamento enorme tra i colleghi. Bobby Charlton nella sua autobiografia ammetteva che quando leggeva la formazione dello United, il primo nome che cercava era quello di Scholes: “Se c’è Paul so che la partita mi piacerà. Provo invece sempre un po’ di delusione e dispiacere quando non c’è”. Anima e mente del centrocampo dei red devils per anni, Scholes ha rappresentato un mix unico: tecnica e visione da numero dieci, grinta e ruvidità da mediano di rottura. Un doppio registro raro ed esplosivo, che ricordava quello di Johnny Giles, leggenda irlandese che aveva mosso i primi passi nello United di Mattu Busby prima di fare grande nei primi anni Settanta il Leeds di Don Revie. E come Giles anche Scholes è stato amato o odiato: niente mezze misure. Come per Giles, anche Scholes ha avuto poche prime pagine ma tutti i colleghi avevano un parere netto su di loro.
Se Zinedine Zidane, altro giocatore tecnico e di temperamento, aveva definito Scholes “il mio avversario più difficile”, Arsene Wenger era stato molto meno entusiasta: “Non è un giocatore corretto. C’è un lato oscuro in lui che non mi piace. Rispetto la sua tecnica ma non mi piacciono certi comportamenti in partita”. Effettivamente 87 ammonizioni ne fanno il quarto giocatore più ammonito della storia della Premier League. Ma 150 reti in 676 partite e dieci campionati vinti dicono che Paul Scholes è stato molto più che un giocatore scorretto. ECL
Paul Scholes
Nato a Salford il 16.11.1974
Ruolo
Centrocampista
Squadra
Manchester United (1994-2011)
676 partite, 150 reti
Nazionale
Inghilterra
66 partite, 14 reti
Titoli
2 Champions League (1999, 2008)
10 Campionati (1996, 1997, 1999, 2000, 2001, 2003, 2007, 2008, 2009, 2011)
3 FA Cup (1996, 1999, 2004)
2 Coppe di Lega: 2009, 2010
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