Ridimensionato? No, il Milan esce dal Bernabeu come c’era entrato: in punta di piedi.
Lo scontro tra titani si è rivelato una riedizione di tante sfide che nella Liga vedono il Real Madrid annichilire gli avversari col minimo sforzo, talvolta senza sforzo alcuno: fanno tutto loro, gli ospiti. Così è stato anche stavolta: due gol regalati in un minuto hanno chiuso la partita. Il gol di Cristiano Ronaldo su punzione è un omaggio della barriera, che si è aperta lasciando passare un tiro decisamente modesto della punta portoghese. Un minuto dopo la difesa rossonera si apre e lascia un buco per Ozil che con l’aiuto di una decisiva deviazione di Bonera supera per la seconda volta lo sfortunato Amelia. L’ex portiere del Livorno, schierato al posto dell’infortunato Abbiati, ha tutt’altro che demeritato, anzi in almeno due occasioni si è rivelato decisivo nel contenere il passivo. Alla fine la differenza l’ha fatta la determinazione e qui Mourinho ha sempre buon gioco rispetto ai colleghi. Senza accorgersene lo riconosce a fine gara lo stesso Allegri: “La gara è cominciata in discesa per loro: sul primo gol abbiamo commesso un doppio errore, lasciando andare l’uomo sulla fascia e poi aprendo la barriera sulla punizione. Ma soprattutto dovevamo cominciare con più spavalderia, per andare in porta bisogna giocare più verticale”. Ma più del 2-0 pesa il gap di personalità mostrato. I rossoneri a Madrid hanno fatto la figura del Chievo a San Siro tre giorni fa, trasmettendo per l’intera gara una sorprendente consapevolezza di inferiorità. Sensazione certamente non mitigata dalla traversa colpita da Andrea Pirlo o dal clamoroso gol mancato da Clarence Seedorf, che avrebbero dimezzato lo svantaggio.
Sorprendente perché solo un anno fa, un Milan molto più malconcio aveva giocato al Bernabeu con ben altro spirito, riuscendo a reagire alla papera iniziale di Dida con la feroce determinazione dei vincenti e portando a casa un bel successo per 3-2 che aveva rappresentato la svolta della stagione per la squadra di Leonardo. Stavolta invece la dimensione internazionale del Milan , almeno per una sera, è andata smarrita: contro Di Maria e compagni l’atteggiamento è stato quello della provinciale in casa della grande. Non è casuale che i rossoneri siano stati puniti dal Real con lo stesso punteggio riservato al giovane Ajax di Martin Jol: stesso atteggiamento, stesso risultato. E la vittoria della formazione olandese sull’Auxerre aggiunge ulteriore pressione su Nesta e compagni: la qualificazione non sarà una passeggiata. ECL
Lo scontro tra titani si è rivelato una riedizione di tante sfide che nella Liga vedono il Real Madrid annichilire gli avversari col minimo sforzo, talvolta senza sforzo alcuno: fanno tutto loro, gli ospiti. Così è stato anche stavolta: due gol regalati in un minuto hanno chiuso la partita. Il gol di Cristiano Ronaldo su punzione è un omaggio della barriera, che si è aperta lasciando passare un tiro decisamente modesto della punta portoghese. Un minuto dopo la difesa rossonera si apre e lascia un buco per Ozil che con l’aiuto di una decisiva deviazione di Bonera supera per la seconda volta lo sfortunato Amelia. L’ex portiere del Livorno, schierato al posto dell’infortunato Abbiati, ha tutt’altro che demeritato, anzi in almeno due occasioni si è rivelato decisivo nel contenere il passivo. Alla fine la differenza l’ha fatta la determinazione e qui Mourinho ha sempre buon gioco rispetto ai colleghi. Senza accorgersene lo riconosce a fine gara lo stesso Allegri: “La gara è cominciata in discesa per loro: sul primo gol abbiamo commesso un doppio errore, lasciando andare l’uomo sulla fascia e poi aprendo la barriera sulla punizione. Ma soprattutto dovevamo cominciare con più spavalderia, per andare in porta bisogna giocare più verticale”. Ma più del 2-0 pesa il gap di personalità mostrato. I rossoneri a Madrid hanno fatto la figura del Chievo a San Siro tre giorni fa, trasmettendo per l’intera gara una sorprendente consapevolezza di inferiorità. Sensazione certamente non mitigata dalla traversa colpita da Andrea Pirlo o dal clamoroso gol mancato da Clarence Seedorf, che avrebbero dimezzato lo svantaggio.
Sorprendente perché solo un anno fa, un Milan molto più malconcio aveva giocato al Bernabeu con ben altro spirito, riuscendo a reagire alla papera iniziale di Dida con la feroce determinazione dei vincenti e portando a casa un bel successo per 3-2 che aveva rappresentato la svolta della stagione per la squadra di Leonardo. Stavolta invece la dimensione internazionale del Milan , almeno per una sera, è andata smarrita: contro Di Maria e compagni l’atteggiamento è stato quello della provinciale in casa della grande. Non è casuale che i rossoneri siano stati puniti dal Real con lo stesso punteggio riservato al giovane Ajax di Martin Jol: stesso atteggiamento, stesso risultato. E la vittoria della formazione olandese sull’Auxerre aggiunge ulteriore pressione su Nesta e compagni: la qualificazione non sarà una passeggiata. ECL
UEFA Champions League 2010-11 – 3a giornata Fase a gironi / Madrid, Santiago Bernabeu
REAL MADRID-MILAN 2-0 (2-0)
Real Madrid: Casillas; Arbeloa, Pepe, Carvalho, Marcelo; Khedira, Xabi Alonso; Di Maria (Granero 87′), Ozil (Lassana Diarra 83′), Ronaldo; Higuain (Benzema 89′). Allenatore: Jose Mourinho
Milan: Amelia; Zambrotta, Nesta, Bonera, Antonini; Gattuso (Boateng 59′), Pirlo, Seedorf; Ronaldinho (Robinho 71′); Ibrahimovic, Pato (Inzaghi 78′). Allenatore: Massimiliano Allegri
Arbitro: Proença (Portogallo)
Reti: Ronaldo 13′, Ozil 14′
Ammoniti: Di Maria; Bonera, Boateng, Antonini
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