Ceduto lo scorso dicembre il brasiliano Diego Tardelli, i qatarioti dell’Al Gharafa hanno rinnovato l’attacco con gli innesti di Djibril Cissé, Nenê e più recentemente Harry Kewell. Tre giocatori talentuosi che insieme al fantasista brasiliano Alex (acquistato lo scorso luglio) riassumono la filosofia offensiva della squadra. Un’arma a doppio taglio che se da una parte ha consentito il passaggio del turno grazie ai gol segnati nelle vittorie contro Sepahan (3-1) e Al Nasr (4-2 e 3-1), dall’altra ha evidenziato una fragilità difensiva preoccupante. In tutti e sei gli incontri della fase a gironi l’Al Gharafa ha infatti subìto almeno un gol: 11 in totale, per una media di quasi due a partita.
È questo il punto debole che dovrà cercare di sfruttare l’Al Shabab, squadra capace di chiudere al primo posto nel gruppo A giocando nel modo opposto. La leggenda belga Michel Preud’homme, alla guida della formazione saudita dal 2011, ha basato sulla solidità difensiva i successi della sua squadra. I 13 punti sono arrivati grazie a un doppio 1-0 ottenuto contro gli iraniani del Tractor Sazi e con le vittorie per 2-0 sull’El Jaish e per 2-1 sull’Al Jazira, squadra che l’Al Shabab aveva già bloccato in trasferta sull’1-1. Unica caduta la sconfitta per 3-0 subita alla penultima giornata in casa dell’El Jaish, qualificatasi alla fine come seconda.
L’Al Shabab sembra insomma la favorita di questa sfida. La squadra saudita, oltre ad essere più equilibrata, può contare su alcune individualità di rilievo come l’attaccante Nasser Al-Shamrani (quattro volte capocannoniere della Saudi Premier League e punto fermo della Nazionale) e il mediano brasiliano Fernando. L’Al Gharafa ha comunque qualche chance, soprattutto se i quattro davanti sapranno esprimersi ai livelli che gli competono.
Giocatore chiave Al Gharafa: Nené. È arrivato a gennaio dal Psg di Ancelotti, squadra dove militava dal 2010 e in cui era titolare prima degli acquisti faraonici della gestione-El-Khelaifi. A 30 anni sarebbe ancora un giocatore di primo livello, ma i petrodollari e i legami fra la dirigenza del Psg e l’Al Gharafa l’hanno portato in Qatar. Nelle cinque partite giocate nell’AFC Champions League 2013 ha già confermato il suo valore mettendosi al centro della manovra della squadra, segnando due gol (uno su rigore) e servendo due assist.
Giocatore chiave Al Shabab: Fernando Menegazzo. Mediano potente e esperto, oltre che tecnicamente valido e bravo nell’impostazione. Una sorta di Thiago Motta, arrivato in Medio Oriente nel 2011 dopo alcune buone stagioni al Bordeaux. Vanta inoltre 8 presenze con la Seleção e trascorsi in Italia (tre stagioni fra Siena e Catania). Sarà un elemento importante negli equilibri della squadra sia in fase di contenimento che in quella offensiva. ECL ASIA
Chances di qualificazione
Al Gharafa 35%; Al Shabab 65%
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