Il capitano celebra il record di presenze mentre i compagni fanno intravedere cosa sarà la squadra di Pellegrini a pieno regime.
Le merengues, finora sempre vittoriose in questa stagione, hanno faticato parecchio contro l’Olympique Marsiglia, prima di passare in vantaggio al 58′ con Cristiano Ronaldo. L’1-0 del Real Madrid è stato seguito dopo due minuti dall’espulsione di Diawara e dal rigore di Kakà. Sotto 2-0, in inferiorità numerica contro una squadra così, sai che non potrai più vincere. L’OM praticamente si squaglia e al 64′ il trio delle meraviglie, con la partecipazione iniziale di Sergio Ramos, dà avvio a una serie di passaggi di prima intenzione che taglia a fette l’intera retroguardia francese: Ramos-Benzema-Kakà-Benzema-Cristiano Ronaldo. Sette secondi di ping-pong in un campo da calcio. Altro che playstation. Pensare di giocare così novanta minuti è impossibile ma al Real questo sognano. E qualcosa si inizia a vedere. Pellegrini ha confermato di essere un grande allenatore: con lui pure l’inconsistente Guti sta diventando utile; la squadra va sempre meno in affanno, anche se capita ancora di frequente; e soprattutto il Real mostra di avere la pazienza necessaria per aprire le difese avversarie (almeno quando c’è Xabi Alonso). Se il Barcellona di Guardiola ha fissato l’asticella, il Real potrebbe sfiorarla prima di quel che si immaginava. Al Bernabeu, da Di Stefano in poi, i tifosi hanno visto il meglio del calcio mondiale. Sono abituati. Eppure il gol del 3-0 ha generato un’euforia sorprendente e coinvolgente. L’atmosfera giusta per celebrare il mito Raul, entrato in campo al 78′, per la partita numero 709 con la maglia del Real. Nuovo record di presenze, superato Sanchis. Anche la terza giornata offrirà ai tifosi del Bernabeu l’occasione di godersi altro spettacolo: in arrivo il Milan. Se i rossoneri dovessero giocare come contro lo Zurigo, a Pellegrini per far divertire i suoi basterebbe schierare la fotografia di Kakà, risparmiando l’originale.
Nel gruppo A la supersfida Bayern-Juventus ha regalato lampi di gran classe (Ribery e Trezeguet) ma nessun gol. Grande equilibrio anche a Bordeaux, dove il Maccabi ha controllato e speventato la squadra di Blanc. Il gol partita è arrivato all’83’, grazie all’unica disattenzione della retroguardia israeliana, che ha permesso a Ciani di girare con forza di testa in rete. Due minuti dopo è arrivato anche il rosso per l’ottimo Kayal. Una punizione troppo severa per gli ospiti, arrivata proprio nel loro miglior momento. Né Bordeaux né Maccabi sembrano in grado di poter minacciare la qualificazione agli ottavi di Bayern e Juventus.
Più o meno lo stesso divario di forze caratterizza il Gruppo D. Dove Chelsea e Porto sembrano superiori a Apoel e Atletico Madrid. La squadra di Ancelotti ha vinto di misura a Cipro grazie a un gol di Anelka e si è limitata a completare il compitino, in attesa di affrontare in campionato il big-match col Liverpool. I portoghesi hanno dovuto faticare di più contro un Atletico sceso in campo con l’obiettivo di portare via almeno un punto e giocarsi le proprie chances in contropiede con Forlan e Aguero. Spazi chiusi e grandi difficoltà per gli attaccanti di casa, che non riescono nemmeno a far sporcare i guanti al 18enne David De Gea, messo in campo al 26′ da Resino al posto del portiere titolare Roberto, infortunatosi durante un rinvio. Per bucare la maginot serve un colpo di genio. Arriva al 75′ grazie a Falcao che imita alla perfezione il colpo di tacco di Arshavin contro l’Olympiacos. La giocata del portoghese è ancora più dinamica e potente: la conclusione è preceduta da un salto e la palla tesa anticipa sul primo palo De Gea. Splendido. All’82’ Rolando firma il 2-0 approfittando dello scollamento della squadra ospite protesa in avanti alla ricerca del pari.
Doveva essere la partita di Michael Owen. Utilizzato finora da Ferguson solo nei minuti finali, l’ex Wonderboy aveva mostrato coi gol all’Arsenal e al Manchester City in Premier League di aver conservato intatte le sue qualità, smentendo chi lo considerava già finito ad appena 29 anni. Ma contro il Wolfsburg dopo soli 20 minuti il numero sette del Manchester United era costretto a lasciare il campo per l’ennesimo infortunio muscolare. Gli acciacchi non sono rimasti a Newcastle. Alla vigilia Ferguson aveva detto di temere il duo d’attacco del Wolfsburg Dzeko-Grafite. E c’è mancato poco che i due facessero il colpaccio. La squadra di Veh infatti è passata in vantaggio al 56′ con Dzeko e viste le difficoltà dello United sino a quel momento si poteva pensare a una sconfitta casalinga dei red devils. Invece Ryan Giggs ha preso per mano i suoi, come gli capita sempre più di frequente negli ultimi tempi, e li ha riportati in gara. Al 59′ calciando la punizione dell’1-1: per lui gol numero 150, aiutato da una decisiva deviazione della barriera. Al 78′ servendo Carrick con un retropassaggio che metteva il mediano di Ferguson in condizione di piazzare di interno destro sul palo più lontano. Due a uno United. Business as usual.
Il Cska Mosca doveva vincere contro il Besiktas e lo ha fatto. La squadra di Ramos non vinceva in casa in Champions da quasi tre anni e i turchi erano l’avversario ideale per interrompere la striscia negativa. La partenza razzo dei padroni di casa si spiega proprio con questa consapevolezza. Al 7′ Dzagoev apre le marcature, seguito da Krasic al 61′. Il gol di Ekrem Dag nei minuti di recupero dimezza lo svantaggio ma non può evitare la sconfitta al Besiktas, che appare già condannato al quarto posto. ECL
I risultati della seconda giornata
Girone A
Bayern Monaco-Juventus 0-0
Bordeaux-Maccabi Haifa 1-0
Girone B
Cska Mosca-Besiktas 2-1
Manchester United-Wolfsburg 2-1
Girone C
Milan-Zurigo 0-1
Real Madrid-Olympique Marsiglia 3-0
Girone D
Apoel Nicosia-Chelsea 0-1
Porto-Atletico Madrid 2-0
Gruppo E
Fiorentina-Liverpool 2-0
Debrecen-Olympique Lione 0-4
Gruppo F
Rubin Kazan-Inter 1-1
Barcellona-Dinamo Kiev 2-0
Gruppo G
Unirea Urziceni-Stoccarda 1-1
Glasgow Rangers-Siviglia 1-4
Gruppo H
Arsenal-Olympiacos 2-0
Az Alkmaar-Standard Liegi 1-1
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