Successo sì ma senza consacrazione. Il Porto rispetta il pronostico: supera di misura il Braga e si aggiudica l’Europa League, ma nessuna traccia della squadra capace di stravincere il campionato portoghese e di strabiliare in Europa con prestazioni spettacolari come quelle contro Spartak Mosca e Villareal.
All’Aviva stadium di Dublino ci si attendeva di poter finalmente celebrare l’undici di Villas-Boas come una delle migliori realtà continentali, una sicura protagonista della prossima Champions League. Era lecito attendersi un successo fragoroso, di quelli che annunciano l’inizio del ciclo di una grande squadra (questo Porto lo è), è arrivato invece “solo” un 1-0 sui connazionali del Braga, distanziati in campionato di ben 38 punti: 84 a 46.
Nonostante la sconfitta la sfida tra Andre Villas-Boas e Domingos Paciência, già considerati tra i due tecnici più bravi d’Europa, è stata vinta dal secondo che è riuscito ad imbrigliare il Porto per l’intera gara, come già fatto con Liverpool, Dinamo Kiev e Benfica, impedendo a Moutinho e compagni di dialogare in velocità come sono abituati a fare.
Il Braga inizia meglio e al 4′ ha una buona occasione con Custodio, che evita la trappola del fuorigioco del Porto ma da buona posizione calcia a lato. La risposta dei biancoblu arriva dopo tre minuti con l’incredibile Hulk, che conferma le sue qualità eccezionali di corsa e dribbling, partendo dalla destra e saltando la difesa biancorossa prima di sparare alto alla destra di Artur. Per l’estremo difensore, così come per il tecnico Paciência, ultima partita col Braga: ha già firmato un quadriennale col Benfica. Contro la difesa alta e il muro eretto a centrocampo dal Braga, i Dragones faticano parecchio. Alla frenesia iniziale si aggiunge la confusione, che spinge la squadra biancoblu ad affidarsi a lanci lunghi per evitare il pressing del Braga. La partita che doveva annunciare al mondo il nuovo calcio di Villas-Boas, col passare dei minuti ricorda sempre più un match di terza divisione inglese.
Al 29′ Silvio prova ad azzoppare Hulk da dietro, con un’entrata a forbice violenta quanto inutile: Carballo lo grazia con un giallo. Chi non è in vena di regali è Falcao. Il colombiano con 16 reti nel torneo si era presentato in finale come il miglior cannoniere di sempre della storia delle coppe europee: il record precedente di 15 reti era detenuto da Jurgen Klinsmann. Al 44′ Guarin a metacampo intercetta un passaggio sbagliato di Rodriguez e si inviola sulla destra per poi crossare dalla trequarti: da lì nove volte su dieci si regala la palla alla difesa, ma Villas-Boas in avanti dà ampia libertà ai suoi e stavolta uscire dagli schemi paga; la parabola di Guarin finisce al centro dell’area, dove si materializza Falcao che stacca e di testa mette sotto l’incrocio alla destra di Artur. Guizzo da grande centravanti: 17° gol in 14 partite per il 25enne bomber colombiano. Le statistiche per una volta non mentono: El Tigre segna tanto e soprattutto sa segnare gol decisivi. Nella ripresa lo spettacolo non migliora, anzi. E questo sarà l’unico cruccio nel dopogara di Villas-Boas, consapevole della prova non esaltante dei suoi: “Sono un po’ triste perché la nostra esibizione poteva essere migliore. Sia noi che loro sentivamo l’importanza di questo incontro e non abbiamo giocato bene. Il Braga è stato molto aggressivo e compatto, impedendoci di giocare”.
Il successo del Porto – che a differenza del Braga non è entrato nel torneo nei Sedicesimi ma è stato presente sin dal primo turno – resta comunque strameritato: 7 reti ai belgi del Genk, 6 al Rapid Vienna, 4 al Besiktas di Guti e Quaresma, 4 al Cska Sofia, 2 al Siviglia, 3 al Cska Mosca, 10 allo Spartak Mosca, 7 al Villareal e uno al Braga: 44 gol in 17 gare. Ruolino di marcia di uno schiacciasassi, peccato non averlo potuto ammirare a Dublino. Ora il prossimo obiettivo è la Champions League: “Non sarà facile, perché dipende dal sorteggio e tante cose. Di certo io voglio restare qui e costruire qualcosa di importante nella mia città. E anche i nostri giocatori migliori giocatori non andranno via. Abbiamo ottuenuto un grande risultato ma è solo l’inizio” è la promessa del tecnico più acclamato del momento: coi suoi 32 anni il più giovane di sempre a vincere una coppa europea. ECL
EUROPA LEAGUE 2010-11 – Finale / Dublino, Aviva Stadium
PORTO-BRAGA 1-0 (1-0)
Porto: Helton, Sapunaru, Rolando, Otamendi, Alvaro Pereira; Guarin (73′ Belluschi), Moutinho, Fernando; Hulk, Falcao, Varela (79′ J. Rodriguez). Allenatore: Andre Villas-Boas
Braga: Artur, Garcia, A. Rodriguez, Paulao, Silvio; Alan, Vandinho, Custodio, Hugo Viana (46′ Mossorò); Paulo Cesar, Lima (66′ Meyong). Allenatore: Domingos Paciência
Arbitro: Carlos Velasco Carballo (Spagna)
Rete: Falcao 44′
Ammoniti: Helton, Sapunaru, Ronaldo; Viana, Silvio, Miguel Garcia, Kakà, Mossorò
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